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Imposta municipale propria: quando si è esenti?

Imposta municipale propria: quando si è esenti?

Imposta municipale propria: quando si è esenti?
Diritto e fisco

IMU: cos’è?

L’IMU – imposta municipale propria – è un tributo diretto di tipo patrimoniale, applicata sul componente immobiliare del patrimonio.
La potestà impositiva dell’IMU spetta al Comune nel quale è ubicato il bene immobile soggetto a tassazione.

IMU: come si calcola?

L’IMU si calcola applicando l’aliquota fissata dal Comune alla base imponibile, ossia il valore su cui deve essere calcolata la tassa.

IMU: cancellazione

La L.69/2021 ha ufficializzato la cancellazione dei debiti fiscali per il decennio 2000/2010.

La pace fiscale è limitata ad alcuni tributi: ad esempio sono escluse le multe per violazione del codice della strada.
Tra le imposte che sono state cancellate c’è anche l’IMU.

Quanto non pagato dopo il 2010 in poi, quindi, non sarà stralciato e dovrà si continuare a pagarla.
I requisiti richiesti per essere esenti dal versamento dell’imposta nel suddetto decennio sono:

  • il periodo, dal 2000 al 2010, di riferimento della tassa;
  • l’importo totale delle cartelle esattoriali relative a quegli anni, che non deve superare 5.000 €;
  • il reddito imponibile maturato nel 2019 non superiore a 30.000 €. ,

IMU: casi esenzione

La legge prevede l’esenzione dal pagamento dell’IMU per:
• immobili posseduti dallo Stato, dai Comuni e gli immobili posseduti, nel proprio territorio, dalle Regioni, dalle Province, dalle Comunità montane, dai consorzi fra detti enti, dagli enti del Servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali;
• fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9;
• fabbricati con destinazione ad usi culturali;
• fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto;
• fabbricati di proprietà della Santa Sede;
• fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali.

Per quanto concerne i terreni agricoli, l’esenzione si applica nelle seguenti ipotesi:
• terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
• terreni agricoli ubicati nei comuni indicati dalla legge;
• terreni agricoli ubicati nei comuni delle isole minori indicati dalla legge;
• terreni agricoli a immutabile destinazione agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

 

Leggi anche: Crediti d’imposta per persone fisiche – LEGGE DI BILANCIO 2021

IMU 2021: esenzione al 50% per gli anziani all’estero

Secondo la legge di Bilancio 2021 i titolari di abitazioni nel territorio italiano, non locate, e che contemporaneamente percepiscono una pensione all’estero (in quei Paesi con i quali l’Italia ha siglato una convenzione previdenziale), hanno un’esenzione del 50% sul pagamento dell’IMU nel 2021.

IMU 2021: esenzione per gli anziani italiani

Gli anziani residenti in Italia che possono ottenere un’esenzione intera per il 2021 devono:

  1. essere soggetti a ricovero permanente o di lunga degenza in casa di riposo;
  2. non aver affittato a terzi l’immobile

IMU 2021: esenzione per disabilità e per casa disabitata

Le persone con disabilità che alloggiano in una casa di cura in maniera permanente possono ottenere l’esenzione dal pagamento IMU, sempre che dimostrino di:

  1. non risiedere all’interno dell’immobile per il quale si richiede l’esenzione dall’imposta;
  2. l’immobile in oggetto non deve essere locato a terze persone.

IMU: esenzione casa disabitata

L’inutilizzo di un immobile, di per sé, non costituisce una causa di esenzione dall’IMU.
La Legge prevede, però, che le seconde case abbiano diritto al dimezzamento dell’IMU se sono inagibili presentando:

  • la dichiarazione variazione IMU;
  • l’inagibilità dell’immobile certificata dall’ufficio tecnico del Comune ovvero un’autocertificazione che attesti l’inagibilità o l’inabitabilità dell’immobile, tenendo presente cosa prevede il regolamento comunale.

Con la dichiarazione variazione IMU il contribuente ottiene una riduzione dell’ imposta adeguando il calcolo della stessa a quella che è la realtà di fatto, comunicando tempestivamente al Comune le modifiche che sono intervenute.

Sul tema de quo, l’art.1 co.769, L.160/2019 prevede che” il contribuente deve presentare la dichiarazione variazione IMU entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello nel quale ha avuto inizio il possesso degli immobili oppure si sono verificate le variazioni che incidono sul quantum della tassa”

La dichiarazione produce effetti anche per gli anni successivi, a meno che non si verifichino ulteriori cambiamenti.

Per verificare le modalità di presentazione della dichiarazione, occorre verificare le disposizioni del singolo Comune.

Precisazioni:

Non in ultimo, è necessario fare delle precisazioni in merito alla terminologia tributaria usata, oggetto di facile confusione.

Il tributo: indica le somme di danaro dovuto dal cittadino allo tato per coprire le spese generali dello stesso Stato per riceverne determinate prestazioni. Comprende quindi imposte e tasse.

L’imposta: è il tributo versato allo Stato senza relazione con il servizio erogato: copre le cd. spese indivisibili.

La tassa: è legata all’erogazione di specifici servizi da parte dello State e, perciò, copre le cd. spese divisibili.

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