Cookie e altri strumenti di tracciamento online

È cosa risaputa che oggigiorno tutti dispongono di almeno un dispositivo informatico (che con gran facilità diventano due o più), basti pensare a chi per lavoro utilizza quotidianamente un pc portatile o un tablet.

Il moltiplicarsi dei terminali informatici di cui si è in possesso rende le persone continuamente connesse e alla ricerca dei più svariati siti web, perché mossi da finalità commerciali, da necessità conoscitive o ancora per mero scopo informativo, portando gli stessi a visionare in sovrimpressione l’apertura di un banner subito dopo aver cliccato sul link della pagina web che si è deciso di visitare.

L’utente visionerà il banner dei cookie. Cos’è in concreto il banner dei cookie? Un avviso mostrato su siti e app alla prima visita dell’utente, con lo scopo di informare l’utente della presenza di eventuali cookie, dei loro diritti a riguardo e – cosa importante – della richiesta del consenso all’installazione.

Cosa sono i cookie?

Stringhe di testo che i siti web visitati dall’utente o siti/web server diversi posizionano ed archiviano all’interno di un dispositivo terminale nella disponibilità dell’utente medesimo. Come accennavamo prima, quando parliamo di “terminale” ci riferiamo ad un personal computer, un tablet, uno smartphone od ogni altro dispositivo utile a poter archiviare informazioni.

È utile precisare che sin d’ora, è ancor più per il futuro, la nostra interconnessione con i cosiddetti Dispositivi IoT (Internet of Things o Internet delle cose) – progettati per connettersi alla rete e tra loro per fornire servizi di varia natura, che non si limitino alla mera comunicazione – sarà via via crescente. Ecco dunque che dalla navigazione in internet mediante qualsiasi terminale si verifica la memorizzazione dei cookie che vengono poi trasmessi ai siti generanti in occasione di una successiva visita del medesimo utente, mantenendo memoria della sua precedente interazione con uno o più siti web.

Quali le utilità dei cookie? E quali le informazioni codificate nei cookie?

Per rispondere al primo interrogativo viene in nostro aiuto il considerando 30 del Regolamento, che espressamente afferma:

“Le persone fisiche possono essere associate a identificativi online prodotti dai dispositivi, dalle applicazioni, dagli strumenti e dai protocolli utilizzati, quali gli indirizzi IP, marcatori temporanei (cookies) o identificativi di altro tipo, quali i tag di identificazione a radiofrequenza. Tali identificativi possono lasciare tracce che, in particolare se combinate con identificativi univoci e altre informazioni ricevute dai server, possono essere utilizzate per creare profili delle persone fisiche e identificarle”.

Da una lettura del considerando 30 – a titolo esemplificativo – possiamo dire che accettando i cookie l’utente presta il consenso affinché si tenga traccia degli articoli in un carrello degli acquisti online o delle informazioni utilizzate per la compilazione di un modulo informatico, o ancora di una qualche agevolazione nella fruizione di contenuti online. Va aggiunto che mediante i cookie è possibile consentire alla pagina web di caricarsi più velocemente e ancora di veicolare la pubblicità comportamentale di un individuo e in tal modo misurare l’efficacia del messaggio pubblicitario.

Perché tutto questo possa trovare conferma bisogna precisare che i cookie codificano svariate informazioni, includendo dati personali, indirizzo IP, nome utente, identificativo univoco o indirizzo e-mail, oltre alla possibilità di contenere dati non personali, come impostazioni della lingua o informazioni sul tipo di dispositivo che una persona sta utilizzando per navigare nel sito.

Importanti risultano, dunque, le informazioni contenute nei cookie, compreso il monitoraggio di sessioni, la memorizzazione di informazioni su specifiche configurazioni riguardanti gli utenti che accedono al server e l’agevolazione della fruizione dei contenuti online.

È possibile classificare i cookie?

Certo! I cookie – come altri strumenti di tracciamento che vedremo più avanti – possono avere caratteristiche diverse da un punto di vista temporale ed essere classificati in base alla loro durata o da un punto di vista soggettivo. La classificazione cardine da cui è necessario partire è quella che vede distinguere i cookie in due macro-categorie: “cookie tecnici e di profilazione”.

I primi – quelli tecnici – forniscono funzionalità in grado di facilitare la navigazione dell’utente, essendo utili a velocizzare la navigazione, migliorare la fruizione del web, semplificare le procedure di carattere commerciale, di autenticazione ad aree riservate ed ancora di saper riconoscere in automatico la lingua solitamente utilizzata durante la navigazione web.
Ancora e per mero scopo esemplificativo sono cookie tecnici quelli che:

• permettono di accedere al proprio profilo senza necessità di dover eseguire di nuovo il login;
• danno la possibilità di ritrovare i prodotti aggiunti al carrello anche a distanza di diversi giorni;
• selezionano la lingua con cui si desidera navigare senza doverla impostare ogni volta.

I secondi – quelli di profilazione – sono utilizzati per ricondurre a soggetti determinati, identificati o identificabili, specifiche azioni o schemi comportamentali ricorrenti nell’uso delle funzionalità offerte dal sito web. Possiamo dire che questa tipologia di cookie permette di creare un profilo personale del navigatore sulla base dei comportamenti messi in atto. Essi vengono usati principalmente nei due campi del:

• Behavioral advertising, la cosiddetta “pubblicità comportamentale” mediante la quale si identificano le abitudini di acquisto, gli interessi, gli orientamenti; sono in grado di inviare messaggi promozionali personalizzati e mostrare le pubblicità personali dell’utente anche su siti diversi;
• Behavioral analytics, ossia “l’analisi comportamentale” dell’utente, in grado di fornire un’analisi delle pagine visitate dal singolo navigatore e le azioni che lo stesso compie al fine di meglio comprendere le sue preferenze e poter così ottimizzare il sito, offrendo un servizio migliore attraverso la personalizzazione dei contenuti.

Vi sono altri strumenti di tracciamento?

Si. I risultati raggiunti con l’utilizzo dei cookie (cd. Identificativi attivi) si possono ottenere anche attraverso l’utilizzo di altri strumenti di tracciamento, denominati “identificativi passivi” che richiedono una mera osservazione. Di certo i nostri lettori si staranno ponendo la domanda di quale sia l’elemento che differenzia gli identificativi attivi da quelli passivi. Nel primo caso, l’utente che non intenda essere profilato, oltre alla possibilità di poter rifiutare il proprio consenso ha anche la possibilità pratica di rimuovere direttamente i cookie in quanto la loro archiviazione avviene all’interno del proprio dispositivo.

Diversamente, per i secondi – ed è questo il caso del “fingerprinting” – pur raggiungendo le stesse finalità di profilazione tese alla visualizzazione di pubblicità comportamentale e all’analisi di monitoraggio dei comportamenti dei visitatori di siti web, l’utente non dispone di strumenti autonomamente azionabili, ma si trova in presenza di una tecnica che consente la modifica del profilo solo attraverso ricorso al titolare, non avendo l’utente alcun accesso libero e diretto, ma solo la possibilità di lettura delle configurazioni, dovendo pertanto far necessario ricorso all’azione del titolare.

Il contenuto offerto mediante il presente articolo è finalizzato al voler portare a conoscenza degli utenti del web le nuove “Linee Guida sui cookie” prodotte dal Garante Privacy. Quanto fin qui detto non è in grado di fornire una panoramica completa in merito, necessitando pertanto, di riprendere l’argomento nei prossimi servizi, arricchendolo di contenuti riguardanti l’informativa sui cookie ed il consenso da richiedere per poter proseguire la navigazione oltre alla tempistica a disposizione dei titolari di siti web per conformarsi ai principi contenuti nelle Linee Guida