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Da sempre il nostro paese si compone di piccole e medie imprese, molte di queste presentano un capitale sociale molto irrisorio; a volte racimolato prendendo in prestito danaro da parenti e amici. Altra peculiarità delle PMI italiani è la presenza della figura di un imprenditore che non solo immette capitale, ma fornisce anche la propria forza lavoro. Questo aspetto evidenzia da un lato l’artigianalità, che è tipica di molte di queste imprese, ma dall’altro, molte volte, ciò equivale ad avere di fronte una figura di imprenditore- padrone, il quale ritiene che la propria esperienza, anche se molto limitata, sia sufficiente ad avere successo nel mondo di oggi. L’obiettivo principale di tali imprenditori è la massimizzazione del profitto della propria azienda; in realtà ciò che riescono a realizzare è un posizionamento sul mercato che garantisce alle loro imprese la sopravvivenza giorno per giorno.

In poche righe abbiamo sintetizzato quello che è lo scenario tipico e prevalente del mondo imprenditoriale italiano. A questo punto poniamo una domanda che è d’obbligo: possiamo considerare questa situazione un problema o una caratteristica peculiare del nostro paese? Un simbolo dell’arretratezza del sistema impresa Italia o marchio della nostra artigianalità? Difficile rispondere a questa domanda. Ma una cosa è certa: le piccole e medie imprese non sono grandi imprese ed in particolare non reggono il confronto contro i “colossi” aziendali ed in particolare quelli stranieri.

Può una piccola impresa diventare grande impresa? Se consideriamo questo nuovo incentivo, istituito dall’art. 29 del Decreto Crescita e promosso dal MiSE, la risposta è: SI! Stiamo parlando della “Digital Trasformation”! Si tratta della nuova agevolazione che favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Nello specifico possono essere finanziati i progetti che puntano alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics) e/o tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, e che sono finalizzate:

1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori

2) al software

3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio

4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (Electronic data interchange – EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Attenzione! L’agevolazione non finanzia solo progetti di investimento e quindi la crescita “dimensionale” dell’impresa, ma anche progetti finalizzati alla realizzazione di attività di innovazione di processo o d dell’organizzazione. I progetti devono essere realizzati nell’ambito di una unità produttiva dell’impresa proponente ubicata sul territorio nazionale, prevedere un importo di spesa non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 500.000 euro ed avere una durata non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di concedere, su richiesta motivata, una proroga non superiore a 6 mesi.

Si tratta di un’agevolazione per tutte le imprese? Come sempre ci sono i se e i ma. L’agevolazione è rivolta, alle imprese che operano in via prevalente o esclusiva nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio, regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese e non sottoposte a procedure concorsuali o liquidatoria. Ulteriore requisito è rappresentato dall’aver conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100.000 euro. Possiamo dire, a nostro avviso, che l’agevolazione è rivolta a quelle PMI che posseggono il potenziale per diventare grandi imprese.

Non a caso le somme a disposizione sono pari a 100 milioni di euro, di cui una quota pari al 25% è riservata ai progetti proposti da micro e piccole imprese e ai progetti congiunti di cui all’articolo 4, comma 2 del decreto 09 giugno 2020 ed una quota pari al 5% delle risorse è riservata alle PMI che, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso del rating di legalità, sulla base dell’elenco reso disponibile dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Le somme finanziabili sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50% ed articolate in 10 % sotto forma di contributo e 40 % sotto forma di finanziamento agevolato. Le agevolazioni per i progetti di innovazione di processo o dell’organizzazione sono concesse alle condizioni ed entro le intensità massime di aiuto previste dall’articolo 29 del regolamento UE 651/2014, mentre le agevolazioni per i progetti di investimento vengono concesse nei limiti e secondo i massimali stabiliti dal Regolamento UE 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 “de minimis”.

Il finanziamento agevolato deve essere restituito senza interessi entro massimo 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, che scadono il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

In conclusione la digital trasformation rappresenta un incentivo in grado di far uscire tante aziende dallo “status” di micro o piccole imprese e proiettarle verso la dimensione di grandi imprese.  La bontà di questa agevolazione è dettata dalla possibilità di innovare, premiando quelle imprese dotate di reali potenzialità per poter diventare grandi!

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