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Cartella esattoriale: cos’è?

La cartella esattoriale è l’atto che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione invia ai contribuenti per recuperare i crediti vantati dagli enti creditori, quali ad esempio Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni, ecc.

La cartella esattoriale deve contenere, a pena di nullità, il nome del responsabile e titolare del procedimento di riscossione, avverso il quale il destinatario può presentare ricorso alla commissione tributaria e/ o all’organo giudiziario competente per il tributo richiesto dentro la cartella.

Il termine entro cui pagare la cartella esattoriale è di 60 giorni.

Il credito sotteso alla cartella può derivare dal presunto omesso pagamento di tributi, imposte, sanzioni amministrative, crediti lavorativi di natura previdenziale.

A seconda della natura del credito, cambierà il tipo di ricorso e di opposizione da redigere, ma soprattutto il giudice competente.

Senza cartella esattoriale l’esattore non può procedere a pignoramento, eccetto in un solo caso: quando l’Agenzia delle Entrate abbia notificato il cd. avviso di accertamento immediatamente esecutivo.

Va ricordato, però, che il pignoramento non può mai intervenire se dalla notifica della cartella è trascorso più di 1 anno.
In tal caso l’Agente della Riscossione è tenuto a notificare prima un ulteriore avviso: la cd. ingiunzione di pagamento, dando al contribuente 5 giorni di tempo per pagare.

Leggi anche:Il pignoramento presso terzi: cos’è e cosa cambia

Cartella esattoriale: quando arriva?

La cartella esattoriale dovrà essere notificata dall’Agente della riscossione entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di definizione dell’accertamento, termine entro cui sarà possibile avviare anche il relativo pignoramento.

Cartella esattoriale: come viene notificata?

La cartella viene notificata al contribuente tramite:

Cartella esattoriale: impugnazione

Si può impugnare la cartella per “vizi propri” (ad esempio, per errore nei calcoli, prescrizione successiva all’invio dell’avviso di accertamento, decadenza).

Bisogna prestare attenzione nel contestare “vizi di notifica”: l’impugnazione dimostra che il contribuente ha ricevuto la cartella ed in questo modo il vizio si sana in automatico, in quanto lo stesso è stato messo nella condizione di difendersi.

Cartella esattoriale: giurisdizione tributaria

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, ordinanza 1394 del 18/1/2022, in tema di conflitto di giurisdizione sollevato dai giudici di merito ha stabilito che la giurisdizione in tema di prescrizione delle cartelle di pagamento erariali è delle commissioni tributarie. Secondo l’ordinanza “la cognizione appartiene al giudice tributario con riferimento ai fatti incidenti sulla pretesa fiscale verificatisi fino alla notifica della cartella di pagamento, ovvero fino al pignoramento, in caso di notifica invalida della stessa, invece rimanendo devoluta al giudice ordinario la cognizione sulle questioni inerenti la legittimità formale del pignoramento, a prescindere dalla notifica della cartella, nonché la cognizione con riferimento ai fatti incidenti sulla pretesa fiscale verificatisi dopo la notifica della cartella e comunque una volta che l’esecuzione tributaria sia stata avviata”.

Cartelle esattoriali: cosa cambia nel 2022

Nella nuova cartella è esclusa la voce degli oneri di riscossione dal totale delle somme da pagare.

Nel campo degli importi spettanti al concessionario compaiono solo i diritti di notifica; restano gli spazi riservati alle informazioni dell’agente della riscossione al contribuente.

Nel dettaglio degli importi dovuti sono specificate le indicazioni sugli addebiti, come ad esempio:

Cartelle esattoriali: 2022 costo minore e dilazioni

E’ confermata la proroga dei tempi per i pagamenti delle cartelle esattoriali che arriveranno nel primo trimestre del 2022.
Per tutte le cartelle che arriveranno fio alla fine di marzo 2022, i termini di pagamento saranno di 180 giorni (e non più i consueti 60), senza more né sanzioni di alcun genere.

Il contribuente andrà a risparmiare perchè dal 2022 l’aggio graverà sulle casse dello Stato.
Le spese di notifica degli atti, tuttavia, continueranno ad essere a carico del contribuente

L’aggio (3%) è una spesa accessoria necessaria all’espletamento di tutta una serie di attività connesse con la vita pratica della cartella esattoriale.

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